Enogastronomia,
Ricette e Prodotti tipici
PIATTI TIPICI VISCIANESI
I |
ALCUNI PIATTI TIPICI VISCIANESI
Per anni la fiorente civiltà contadina di Visciano, ha prodotto
quantità
rinomate di nocciole, noci, ciliegie, ulive, uva, ortaggi, ottimi
fagioli,
( zurfariello )che rischia l’estensione,patate dalla pasta
compatta,
percoche dal sapore unico, vino da pasto dal vitigno
(fragola,piedepalummo, strepparossa ).
Tutta l’economia dei contadini è la sopravvivenza era regolata dai
prodotti che la terra offriva. Molte tradizioni con il passar degli anni ,
resistano ancora intatte,i piatti tipici che conservano il fascino ed
i
profumi di un tempo, la fragranza delle famose ( percoche ),
l’allegro
colore rubino del suo vinello, sono pagine in cui si legge la storia
di una civiltà per molti versi conservata con discreta gelosia.
Basta entrare nel cuore dei piatti tipici più noti del posto per
scoprire il fascino, la genuinità e le sue caratteristiche di unicità.
Dal ricco menù ci piace ricordare (strangulaprièvete:classici gnocchi
paesani,fatti con acqua e farina-pasta arrotondata e fatta a pezzi ), braciole di cotica ,piatto principe simbolo di festa,che merita una pagina di letteratura gastronomica. Nella civiltà
contadina era usanza
crescere galline,vitelli, maiali, e far provviste per l’inverno di
salami
pancette, lardo, strutto,ecc. Fave con pancetta di maiale stesa fatta
a cubettini, soffritto di maiale, tracchiulèlle, ( resti delle costolette di maiale) fritte con patate e peperoni nella tiella nera e bruciacchiata costituiscono un gustosissimo e ipercalorico
piatto invernale.
Suffritto (soffritto),polmone di maiale o di mucca tagliato a
pezzettini,prima fritto e poi cotto in umido, un tempo tipico piatto delle
vecchie cantine e delle famiglie più povere, oggi questa pietanza è
stata
rilanciata di nuovo nell'ambito gastronomico. C’è la pizza di
granoturco è un piatto a cui non si può rinunciare, un’altra prelibatezza è la zuppa di fagioli secchi con cotica adagiata su un letto di “mascùtti” ( grossa fetta di pane biscottata), pane duro
bagnato nel sugo dei fagioli secchi bolliti con aglio, olio dì oliva delle colline viscianesi ed aromatizzato con origano selvatico dei nostri boschi.
Si può continuare ancora per molto,perché la sapiente cucina locale ha
saputo combinare ed utilizzare al meglio i prodotti della terra,resi esclusivi dalla tipicità del sito.
Salvatore Montanaro
OASI DI PACE
Visciano gode di una posizione invidiabile,perché in zona collinare,con abbondante vegetazione,a 340 sul livello del mare con un ambiente ancora salubre e fresco specie nei mesi estivi.
Molti sono coloro che imboccano la provinciale Schiava-Visciano per visitare il nostro paese,per onorare la Madonna del Carpinello,per godere un poco di frescura e per passeggiare lungo le vie
cittadine,il corso del carpine,via Diaz ecc.o anche raggiungere l'Eremo dei Camaldoli,dove presso l'Erboristeria è possibile acquistare prodotti agricoli (vino bianco e rosso
"Piedirosso, Aglianico, Falanghina",olio di olive miele naturale,liquori,amari e frutta dell'Eremo).
Oltre a passare alcune ore in tranquillità è possibile consumare un gelato, una bibita, un caffè, una pizza o anche un pranzo completo presso i Ristoranti,i Bar ed i Pub aperti al pubblico che
garantiscono la genuinità ed acquistare prodotti tipici locali nei vari esercizi commerciali ed artigianali.
La Storia
CENNI STORICI SU VISCIANO
Storia
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Secondo alcuni studiosi il toponimo Visciano sarebbe una derivazione di Vescia, antica città dei Volsci, da cui sarebbero partiti i primi fondatori del centro. Secondo altri, invece, Visciano,
abitato da gruppi del ceppo opico-osco, sarebbe stato ingrandito dai soldati del console Claudio Marcello che, sceso in Campania per liberare Nola dall'assedio dell’esercito di Annibale, penetrò
nella Valle del Clanio attraverso l’impervio valico di Vado del Carpine, presso Roccarainola. Molto più probabilmente il nome attuale di Visciano deriva dal titolare del fondo all’epoca della
spartizione delle terre dell’Agro nolano da parte di Silla e poi da parte di Augusto. Di grande rilevanza la Chiesa intitolata a Maria SS. Assunta in cielo detta la Collegiata in cui sono
custodite le opere d’arte provenienti dalle cappelle e chiese danneggiate dal sisma del 1980, e la nuova basilica dedicata a Maria Santissima Consolatrice del Carpinello, costruita sul luogo del
ritrovamento dell’icona della Madonna ai piedi di un’antica pianta di carpine, intorno al quale sono sorte opere pie e di apostolato come il Villaggio del Fanciullo e la Piccola Opera della
Redenzione.