LA SANTA MESSA AL SANTUARIO 

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GIORNI FESTIVI: 

MATTINA: 8,30 - 10,00 -11,30 -  

POMERIGGIO:invernale: 17,00 - 18,00 - 19,00 

estivo: PREFESTIVI: 

invernali: 10,00 - 17,00 - 18,00 estivo: 10,00 - 18,00 - 19,00 

GIORNI FERIALI: 

invernale: 10,00 - 17,00 estivo: 10,00 - 18,00 - 19,00 

ORA DI ADORAZIONE: 

invernale: 16,00 estivo: 17,00 

FOLKLORE-VISCIANESE


Di particolare richiamo turistico sono alcune manifestazioni come il Presepe Vivente (4 -6 Gennaio), le festività di Carnevale ed il Luglio Viscianese.

Il Presepe vivente si svolge nel Centro Antico e ripropone con fedeltà gli usi ed i costumi del tempo della nascita di Gesù con la partecipazione di circa 600 figuranti, tutti viscianesi.

La Festività di Carnevale fanno rivivere alcune tradizionali e folcloristiche esibizioni di personaggi come i dodici mesi, la canzone di Zeza, la quadriglia ed il laccio d'amore.

Il Luglio Viscianese si svolge tutto in onore di Maria SS. del Carpinello con manifestazioni religiose e festeggiamenti esterni di grande valore artistico. Il momento più esaltante e commovente è la solenne "Processione della Vergine" per le vie del paese con la fervida partecipazione di migliaia di fedeli, provenienti da tutte le parti; molto sentita è anche la Marcia dei Battenti o "Vattienti".

Le manifestazioni civili sono rappresentate dalle artistiche luminarie, dai concerti bandistici, dall'esibizione di artisti di fama nazionale, dai fuochi pirotecnici etc. Un'altra tradizione iniziata nel 1931, e che si rinnova ogni anno, è quella del "Carro Votivo" che adeguatamente addobbato, il sabato precedente la festa,percorre le vie del paese ed uno o più cantanti, accompagnati da una piccola orchestrina, cantano canzoni in onore della Madonna.

Visciano gode di una posizione geografica invidiabile, perché in zona collinare, con abbondante vegetazione, a 340 metri su livello del mare e con un ambiente ancora salubre e fresco specie nei mesi estivi

NOTIZIE

Enogastronomia,

Ricette e Prodotti tipici
PIATTI TIPICI VISCIANESI

I

 

 

 

ALCUNI PIATTI TIPICI VISCIANESI

 

Per anni la fiorente civiltà contadina di Visciano, ha prodotto quantità
rinomate di nocciole, noci, ciliegie, ulive, uva, ortaggi, ottimi fagioli, 
( zurfariello )che rischia l’estensione,patate dalla pasta compatta,
percoche dal sapore unico, vino da pasto dal vitigno (fragola,piedepalummo, strepparossa ).
Tutta l’economia dei contadini è la sopravvivenza era regolata dai prodotti che la terra offriva. Molte tradizioni con il passar degli anni , 
resistano ancora intatte,i piatti tipici che conservano il fascino ed i 
profumi di un tempo, la fragranza delle famose ( percoche ), l’allegro
colore rubino del suo vinello, sono pagine in cui si legge la storia di una civiltà per molti versi conservata con discreta gelosia.
Basta entrare nel cuore dei piatti tipici più noti del posto per scoprire il fascino, la genuinità e le sue caratteristiche di unicità. 
Dal ricco menù ci piace ricordare (strangulaprièvete:classici gnocchi paesani,fatti con acqua e farina-pasta arrotondata e fatta a pezzi ), braciole di cotica ,piatto principe simbolo di festa,che merita una pagina di letteratura gastronomica. Nella civiltà contadina era usanza 
crescere galline,vitelli, maiali, e far provviste per l’inverno di salami 
pancette, lardo, strutto,ecc. Fave con pancetta di maiale stesa fatta a cubettini, soffritto di maiale, tracchiulèlle, ( resti delle costolette di maiale) fritte con patate e peperoni nella tiella nera e bruciacchiata costituiscono un gustosissimo e ipercalorico piatto invernale.
Suffritto (soffritto),polmone di maiale o di mucca tagliato a pezzettini,prima fritto e poi cotto in umido, un tempo tipico piatto delle
vecchie cantine e delle famiglie più povere, oggi questa pietanza è stata 
rilanciata di nuovo nell'ambito gastronomico. C’è la pizza di granoturco è un piatto a cui non si può rinunciare, un’altra prelibatezza è la zuppa di fagioli secchi con cotica adagiata su un letto di “mascùtti” ( grossa fetta di pane biscottata), pane duro bagnato nel sugo dei fagioli secchi bolliti con aglio, olio dì oliva delle colline viscianesi ed aromatizzato con origano selvatico dei nostri boschi.
Si può continuare ancora per molto,perché la sapiente cucina locale ha saputo combinare ed utilizzare al meglio i prodotti della terra,resi esclusivi dalla tipicità del sito.

Salvatore Montanaro

OASI DI PACE

Visciano gode di una posizione invidiabile,perché in zona collinare,con abbondante vegetazione,a 340 sul livello del mare con un ambiente ancora salubre e fresco specie nei mesi estivi.
Molti sono coloro che imboccano la provinciale Schiava-Visciano per visitare il nostro paese,per onorare la Madonna del Carpinello,per godere un poco di frescura e per passeggiare lungo le vie cittadine,il corso del carpine,via Diaz ecc.o anche raggiungere l'Eremo dei Camaldoli,dove presso l'Erboristeria è possibile acquistare prodotti agricoli (vino bianco e rosso
"Piedirosso, Aglianico, Falanghina",olio di olive miele naturale,liquori,amari e frutta dell'Eremo).
Oltre a passare alcune ore in tranquillità è possibile consumare un gelato, una bibita, un caffè, una pizza o anche un pranzo completo presso i Ristoranti,i Bar ed i Pub aperti al pubblico che garantiscono la genuinità ed acquistare prodotti tipici locali nei vari esercizi commerciali ed artigianali.

La Storia
CENNI STORICI SU VISCIANO

Storia 
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Secondo alcuni studiosi il toponimo Visciano sarebbe una derivazione di Vescia, antica città dei Volsci, da cui sarebbero partiti i primi fondatori del centro. Secondo altri, invece, Visciano, abitato da gruppi del ceppo opico-osco, sarebbe stato ingrandito dai soldati del console Claudio Marcello che, sceso in Campania per liberare Nola dall'assedio dell’esercito di Annibale, penetrò nella Valle del Clanio attraverso l’impervio valico di Vado del Carpine, presso Roccarainola. Molto più probabilmente il nome attuale di Visciano deriva dal titolare del fondo all’epoca della spartizione delle terre dell’Agro nolano da parte di Silla e poi da parte di Augusto. Di grande rilevanza la Chiesa intitolata a Maria SS. Assunta in cielo detta la Collegiata in cui sono custodite le opere d’arte provenienti dalle cappelle e chiese danneggiate dal sisma del 1980, e la nuova basilica dedicata a Maria Santissima Consolatrice del Carpinello, costruita sul luogo del ritrovamento dell’icona della Madonna ai piedi di un’antica pianta di carpine, intorno al quale sono sorte opere pie e di apostolato come il Villaggio del Fanciullo e la Piccola Opera della Redenzione.